L’origine del Wushu Kungfu (Changquan), che in cinese vuole dire “pugno lungo” si fa risalire all’imperatore Song Taizu. Le sue tecniche si trovano descritte nel trattato, sugli stili del Wushu, del Generale Qi Jiguang.
In epoca moderna il Changquan è diventato la disciplina nazionale più diffusa, seconda solo al Taijiquan, e la sua tecnica è stata codificata in forme chiamate Taolu. La particolarità principale del Changquan è costituita dai gesti ampi e distesi, i movimenti agili e rapidi, la mano si allunga per attaccare a distanza, il passo è veloce, il salto elevato, velocità e lentezza si alternano. Le posizioni statiche sono molto solide, i ritmi chiaramente definiti e i colpi molto precisi.
Attraverso gli esercizi si accresce la forza, la velocità, l’agilità, la flessibilità e la resistenza, viene stimolato lo sviluppo fisico e ci si addestra nella tecnica di difesa e di attacco. Lo studio del Changquan include anche la conoscenza delle 4 armi di base: il bastone, la sciabola, la spada e la lancia.
La velocità dell’ acqua impetuosa giunge a sommuovere i massi. Questa è forza. La fulmineità del falco permette di colpire e dilaniare. Questo è tempismo. (Bing Fa – Suntzu)